Financial Markets Background

                Si apre la seconda settimana per questo 2024 ed il focus per i mercati rimane l’inflazione.

La scorsa settimana abbiamo seguito la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Europa e sebbene i dati abbiano sotto performato le aspettative, il “colpo di coda” atteso dalla BCE si sto concretizzando. Da un precedente +2.4% all’attuale +2.9% il consumer price index europeo YoY allontana di fatto le possibilità di tagli tassi da parte della BCE. A completare il quado di incertezza per il ritorno dell’inflazione mondiale ai target auspicati del 2% troviamo un mondo del lavoro ancora molto tonico, special modo in America dove ancora i NFP pubblicati venerdì scorso hanno evidenziato una disoccupazione in calo al 3.7% e ben 216K nuovi ruoli paga, il tutto condito da salari medi in aumento al +0.4%su base mensile, dando forza all’idea di una domanda aggregata ancora robusta che darà filo da torcere alla FED e generando dubi sui tagli tassi attesi per il mese di Marzo 2024.

Il focus dunque si sposta sui dati sull’inflazione USA della prossima settimana che potranno essere ago della bilancia per una FED più o meno aggressiva nella prossima riunione di fine Gennaio. I dati attesi si attestano adi un +3.2% YoY rispetto al 3.1% nell’HEadLine, mentre il dato core è atteso al ribasso da un 4% al 3.8%, il che mette in luce la ripresa dei prezzi energy e food.

Ma passiamo ora in rassegna quali i principali market movers della prossima settimana:

Lunedi 08 Gennaio

-          Ore 08.00 BALANCE OF TRADE GERMANIA

Si guarda ora con fiducia alla possibile ripartenza dell’economia Europea , con attenzione particolare alla Germania e alle sue esportazioni che ricordiamo essere in buona parte verso i paesi asiatici. La bilancia commerciale è attesa in leggero recupero dai precedenti 17.8B€ ad un 17.9B€, dato che cancellerebbe le preoccupazioni di un ritorno verso i minimi di 2BE visti nel 2022 e proietterebbe il 2024 verso una bilancia commerciale positiva che guarda ai massimi di 24B€

 

-          Ore 08.30 INFLTION RATE YOY SVIZZERA

Settimana ancora dedicata all’inflazione mondiale, ed i primi dati saranno relativi alla Svizzera che in seguito alla corsa rialzista dei prezzi di questi ultimi anni ha visto la NSB ricorrere a tassi di interesse positivi come non si vedeva da circa 20 anni. Anche per la Svizzera ci si attende un colpo di coda a rialzo per i prezzi, passando da un +1.4% al +1.5% per il CPI , dato che se confermato potrebbe dare ancora una spinta rialzista al franco svizzero in scia con questi ultimi 2 anni.

 

-          ORE 11.00 RETAIL SALES Europa

Attesi i dati europei per il consumer inflation expectations , l’economic sentiment e per finire le vendite al dettaglio che come sappiamo costituiscono la maggior parte della domanda aggregata. Il dato sui retail sales è atteso in calo YoY al -1.5% dal precedente -1.2%, il che potrebbe creare pressioni sulla BCE per un allentamento delle politiche monetarie al fine di sostenere uan ripartenza dei consumi.

Martedi  09 Gennaio

-          ORE 14.30 BALANCE OF TRADE CANADA

Attesi I dati per la bilancia commerciale caandese in calo dal precedente 2.97BCdati per la bilancia commerciale caandese in calo dal precedente 2.97BC$ ad un modesto 1.8BC$ dato che riporterebbe verso i valori medi la bilancia comemrciale che ha toccato i suoi massimi degli ultimi 20 anni a 5BC$

 

Giovedì 11 Gennaio

-          ORE 14.30 INFLATION RATE YOY USA

In pubblicazione il quadro dell’inflazione USA con i dati CPI CORE YoY atteso in calo al 38% dal precedente4.0% , dato che potrebbe dare sostegno alla possibilità di un taglio tassi da parte della FED già nel prossimo marzo, tuttavia dobbiamo notare che il dato comprensivo di food ed energy viene ateso ad un +3.2% dal precedente +3.1% il che metterebbe in luce una ripresa dei prezzi delle componenti volatili che per quanto meno impattanti sulle decisioni FED restano ugualmente un campanello di allarme per le decisioni da prendere nella riunione del 31 gennaio.

Venerdi 12 Gennaio

-          ORE 08.00 GDP MoM Regno Unito

Dopo il rientro dei dati sull’inflazione in Uk, ora l’attenzione si pone sul PIL per valutare quanto le pressioni di poitica fiscale e monetaria stiano di fatto colpendo la possibilità di generare ricchezza nel Regno Unito, le aspettative per questo dato si attestano al +0.2% dal precedente -0.3% il che darebbe speranze per una mancate fase recessiva, ma allo stesso tempo potrebbe dare alla BOE maggior serenità nel mantenere ancora un costo elevato del denaro senza temere di entrare in recessione tecnica.

Buon Trading

Salvatore Bilotta